le mie avventure sopra e sotto il mare a bordo della Maruzza,
una piccolissima barca a vela in rotta verso l' Africa!
la mia storia
il marchio dell' avventura
Mi chiamo Giuseppe Bucciarelli e sono nato in una notte buia e tempestosa su un cargo battente bandiera panamense. Vabbè, non è vero, ma devo comunque aver visto la luce durante una strana congiunzione astrale. Infatti già a pochi mesi il fuoco dell' esplorazione mi bruciava nella pancia e non facevo altro che scappare dalla mia culla. Per non parlare della prima volta che ho visto il mare a un anno di vita: è stata una specie di sindrome di Stendhal. E così, non appena ho messo
il naso sott' acqua a sette anni, ho cominciato a pescare cose. Beh, alghe prima, pesciolini poi. Ma era iniziato quel processo irreversibile che mi avrebbe portato ai quattro angoli del globo per terra e a vela per mare.
ho capito cosa voglio!
Gli anni '90 li ho passati tra Firenze e il Venezuela, tra la Facoltà di Biologia e le foreste tropicali dell' Amazonia. Insomma, mi pareva di vivere in un sogno. L' avventura era profonda e vera, le mie destinazioni quasi irraggiungibili per quanto erano remote. Insomma, il mondo era davvero troppo bello e vario per farselo scappare sotto il naso dalla paura dell' ignoto. Il viaggio stava diventando la mia ragione di vita. Così, piano piano, ho cominciato a capire che volevo passare la vita inseguendo il vento, la polvere delle strade e l' odore del mare.
il richiamo del mare
Comunque il mio grande amore è sempre stato il mare e era praticamente inevitabile che diventassi un biologo marino. Quindi appena laureato me ne sono andato in California dove ho lavorato tra l' Alaska e il Messico come subacqueo scientifico e biologo molecolare. Insomma, acchiappavo pesci per studiarne il DNA. La cosa è andata avanti per un po', fino a che mi son trasferito a Napoli. Sono stati anni fantastici passati accanto a grandi scienziati alla Stazione Zoologica Anton Dohrn. Il mio laboratorio era proprio davanti al mare. Non c' era verso di non accorgersi di quella possente presenza che mi chiamava dall' altro lato del vetro della finestra. Che fare? Insomma, ho comprato la Maruzza. E dopo quattro anni ho lasciato tutto alle spalle e son partito per un viaggio marino ai confini del Mediterraneo. Era il 2002 e avevo trentun anni.
Le attrezzature della Maruzza su Amazon
cambio di rotta
A bordo della Maruzza c' era una piccola telecamera digitale, che in effetti non avevo praticamente mai usato. Però nel frattempo ero arrivato con la barca in Syria, nel lontano Medio Oriente e già che c' ero ho provato a fare un documentario su un uccello iconico e quasi estinto che si aggirava nel deserto al confine con l' Iraq, l' Ibis Eremita. Sarebbe stata una bella storia di uomini e natura. Non avevo idea di come si facessero i documentari ma ho pensato che sarebbe bastato fare quello che vedevo in TV. Come tecnicamente raggiungere l' obiettivo non lo sapevo, ma almeno avevo un sacco di modelli dal seguire! Insomma, sono stato un po' ottimista, ma il concetto non era sbagliato. In qualche modo il documentario sono riuscito a farlo e Ahmed e il Ritorno dell' Araba Fenice, è andato molto meglio del previsto. E' stato addirittura comprato da National Geographic e ho capito che fare film sarebbe potuta diventare una professione.
il kenya
Dopo tre anni che navigavo a bordo della Maruzza in giro per il Mediterraneo sono tornato a Firenze e dopo un ultimo passaggio in laboratorio, nel 2009 partii per l' Africa con uno zainetto pieno zeppo di ottimismo. Non dico che sia stato facile, ma in qualche modo ho cominciato a fare filmati di conservazione ambientale nella savana per due NGO kenyane che si occupano di conservazione ambientale. E lì si è aperto un mondo incantato fatto di animali selvatici incredibili, popolazioni locali a dir poco affascinanti, notti solitarie nella mia tenda sotto cieli tropicali e suoni di iene e leoni nell' aria. Insomma, l' Africa mi aveva conquistato. Ma un bel giorno ha pure deciso di farmi fuori con un bello scherzetto. Ma questa è un' altra storia...
le grandi produzioni televisive
Comunque piano piano ho imparato l' arte, l' ho messa da parte e son diventato cameraman, montatore e regista professionista di documentari di natura. Così si è aperto davanti a me il mondo della televisione e delle grandi produzioni internazionali. Anni fantastici passati tra l' India, l' Africa e il Sud America. Su questo link di VIMEO potete vedere quello che ho fatto in quegli anni. Ma quel mondo mi andava un po' stretto. Vivere di televisione infatti non è che sia proprio una passeggiata, i compromessi da fare sono tanti e pure i rospi da ingoiare. Quindi ho deciso di imboccare nuove strade e tornare sul mare.
oggi, a vela fino in africa
Ed eccomi qui adesso. Di nuovo sulla Maruzza, di nuovo sul mare, di nuovo a vela ma questa volta con una telecamera in mano. L' Africa non l' ho mai dimenticata ed è laggiù che voglio tornare con la mia barca. Ma d' ora in avanti vi racconterò le mie storie, di mare, di vela, di viaggio e di avventura e le condividerò con voi su YouTube. Saranno navigazioni piene di colpi di scena, come tutti i viaggi fuori schema. Ma tramite i miei video voglio soprattutto far capire che la vita è bella, unica e piena di opportunità da esplorare. Chiunque può partire e trovarsi all' altro angolo del globo a far cose che non avrebbe mai immaginato. Basta muovere i primi passi e provarci. L' esistenza è una strada piena di curve insospettabili che sono là solo per essere scoperte. Che ne dite, andiamo?
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