come iniziare un' avventura

Pubblicato il 22 aprile 2024 alle ore 07:38

Salve ragazzi! Dunque, comprare una barca, restaurarla e partire per mare a vela è bellissimo e tecnicamente non terribilmente complicato. Dobbiamo però allineare una serie di pedine in modo da poter riuscire a farcela, sia psicologicamente che economicamente. Oggi voglio parlarvi di come ho tagliato i ponti con la vita che scorre su binari certi per avventurarmi sul mare dove tutto è movimento e stupore!

La cosa che un po' mi distingue è la grandezza della barca con cui ho deciso di iniziare quest' avventura, oramai molti anni fa.  E in effetti la misura della Maruzza è stato proprio l' elemento determinante che mi ha permesso di partire per mare quando avevo appena più di trent' anni. Chissà, magari riseco a far mettere la chiglia in acqua a qualcuno di voi così che il vostro sogno prenda il largo!

In effetti i sogni possono avere gestazioni lunghissime. Si accrescono piano piano dentro di noi, prendono forma e consistenza fino a che diventano troppo grandi per rimanere confinati nell' anima. Tante persone però non riescono a partorirli. La loro pancia si accresce a dismisura, diventa una specie di immenso sacco che è più un impedimento che una gioia... Queste persone mantengono i loro sogni sigillati negli otri delle loro paure. Parlando con molti velisti, ho veramente capito fino in fondo quanto ci si possa convincere dell' impossibilità della realizzazione di un' avventura adducendo scuse più' varie. Però vi dico per esperienza che gli "ostacoli insormontabili" sono veramente paraventi di chi non vuole veramente partire. Il lavoro si può lasciare, per poi trovarne uno nuovo e più' bello! Oppure si può prendere un anno sabbatico. Il compagno/a si può portare con noi. Se non vuole venire forse non è la persona giusta.

In effetti, se abbiamo un forte desiderio di libertà, abbiamo bisogno di persone davvero libere accanto. L' unico vero ostacolo sono i figli, che sono un nostra creazione, e non si possono abbandonare su due piedi. Ci si doveva pensare prima, ehehe.

  Adesso aspettate che crescano. Ma non fino ai loro 40 anni, pero'! Certo si può vivere anche solo immaginando che "forse un giorno io...", senza veramente mai partire. Va benissimo! Ma bisogna accettarlo come parte della nostra personalità, essere felici e non deprimersi per questo.

Altre persone invece alla fine partoriscono i sogni, che quindi diventano progetti. E' un bel passo avanti, direi. Soprattutto se il progetto lo iniziate a 27 anni. Avrete tutto il tempo di realizzarlo prima che vi comincino a far male le ginocchia! Adesso, per realizzare un progetto si devono riuscire a soddisfare almeno tre condizioni indispensabili:

  • trovare la giusta attrezzatura, che nel nostro caso è la barca;
  • trovare i fondi, cioè i soldini;
  • accumulare conoscenza, cioè si deve saper navigare in sicurezza, fare carteggio, fare manutenzione e tutta un' altra miriade di arti che non finiscono più'.

Queste tre condizioni sono intimamente correlate tra di loro. Una barca di 12 metri costa un piccolo patrimonio, ci vorrà molto tempo per trovare i soldi necessari all' acquisto e alla manutenzione, e sarete anche costretti a imparare un sacco di cose sui motori diesel e su impianti elettrici ed idraulici complicati (ricordatevi che sarete lontano dal porto di casa e dovete arrangiarvi quasi sempre da soli).

Ho così guadagnato un gavone che ho riempito di cose molto più utili di una tazza di gabinetto. Il motore è un fuoribordo da 8 cavalli a due tempi del 1998 a cui ho cambiato l' elica originale per una a passo corto, molto più efficiente per spingere una barca di una tonnellata. Ragazzi, i fuoribordo sono fenomenali! Se si rompono possono essere smontati in un attimo e portati a terra per una riparazione senza pensarci due volte.

Il soldi necessari sono tanti, le conoscenze sono tante, il tempo necessario per colmare il portafoglio e la testa si allunga. Una barca di 7 metri al contrario vi costa poco, la mantenete con poco e potete dimenticarvi complicati sistemi meccanici, elettrici e idraulici. Il tempo tra la nascita del progetto e la sua realizzazione si accorcia e voi partirete a trent' anni. Personalmente ho scelto di semplificare la mia barca al massimo, secondo il principio "se non posso riparare una cosa da solo forse sarebbe meglio che non fosse a bordo". Il sistema elettrico è ridotto all' osso e la fonte primaria di illuminazione sono due lampade a petrolio standard per l' interno della cabina e una lampada marina di navigazione con lente di Fresnel per quando sto alla fonda o in navigazione. I miei sistemi elettronici sono un VHF portatile e un GPS portatile; questi strumenti, alimentandosi a pile stilo, non smetteranno mai di funzionare anche se il sistema elettrico principale si danneggia. Dato che sulla Maruzza i consumi elettrici sono minimi, ho istallato solo un piccolo pannello solare calpestabile da 35W per caricare il cellulare e il PC. Ho un LOG meccanico perfettamente funzionante e una pompa dell' acqua dolce a pedale. Entrambi i sistemi non consumano elettricità e quindi non incidono sulla carica della piccola batteria da 50A di bordo. Il WC l' ho eliminato e al suo posto uso un secchio.

Comunque il motore non lo uso praticamente mai, la mia è una barca a vela. Di conseguenza andare sempre a vela mi sta insegnando tantissimo ogni giorno. Perché ricordatevi bene, che se la barca un giorno la comprate e i fondi li raccogliete, la raccolta di conoscenza non termina mai e tanto più vi allenate tanto più' imparerete e sarete capaci di tirarvi fuori dai guai. "Ma 7 metri sono una follia! E se c' è mare grosso e tempesta??". Ragazzi! Raccolta di conoscenza!! Con la Maruzza abbiamo navigato di bolina (larga...!) in una sventolata forza 8 e onde che facevano sparire le montagne all' orizzonte... Se la barca non è un grissino e voi sapete per bene come navigare, un 7 metri vi porterà quasi ovunque.

Un' ultima cosa. Oggi ero sul molo e parlavo con un neozelandese su come attraversare il canale di Suez. Lui ha navigato il mar Rosso

da sud a nord e quindi aveva delle informazioni da darmi. Tra una chiacchiera e l' altra mi dice "Quando sei nel Sinai poi ci vuole poco ad andare in Sudan... E ancora meno ad arrivare in Eritrea... E allora chi te lo fa fare a tornare indietro, che sei anche contro vento?? Vai in oceano Indiano e visita l' india!!". Hai capito, il neozelandese... Si può arrivare dall' altra parte del mondo saltellando pian pianino. Un po' alla volta ci si ritrova.... in India! Per far questo ci vuole tempo, tanto tempo. E qui arriviamo al punto più importante. Il tempo non torna mai indietro e quello che passa nessuno ce lo restituirà mai. La vita è la fuori, afferratela ragazzi!

Ci vediamo all' ancora!

Ciao!

Giuseppe

l' Africa dei misteri

Aggiungi commento

Commenti

Giovanni Sarti
5 mesi fa

Giuseppe, sei forte!

marco
5 mesi fa

Ciao Giuseppe sei davvero un grande!!

Bob
5 mesi fa

g
Giuseppe....sei un grande...ho bisogno dello schema del tuo timone a vento...grazie mille

Diego
5 mesi fa

Ciao Giuseppe, sarebbe davvero interessante se spiegassi nei tuoi video il tuo timone a vento... Grazie

Pasquale
5 mesi fa

Giuseppe sei un ispirazione per i miei sogni

Pasquale
4 mesi fa

Ciao mi dai qualche consiglio per imparare ad andare in barca a vela.... Che barca devo comprare spendendo poco... Veramente poco e come fare. Grazie

Simone
4 mesi fa

Ciao Giuseppe. Abbiamo stessa visione della VitaMareVela ( li scrivo così non per errore ma perché sono una sola cosa). E abbiamo vissuto anche gli stessi mari italici. Io e la mia piccola Famiglia siamo 1/2 tempo a terra e 1/2 in barca, la sorella maggiore di Maruzza, disegnata da Illinworth. E da quando è arrivata nostra Figlia viviamo e veleggiamo nella costa flegrea quanto più possibile a Procida. È bellissimo leggere e vedere di Voi. Mi piacerebbe chiedere mille cose, mi limiterò....1) come natante ho visto che hai girato in lungo e largo per il Mediterraneo.....credevo e tutti mi dicevano che fosse vietato...come hai fatto, prima di battere bandiera polacca? 2) stessa filosofia di Vita in mare, less is more....e no frigo, no buchi sotto la chiglia, ho sbarcato edb e uso solo un fb 9.9 con elica da spinta...e quando si può si pesca....oltre al pesce, hai notizie da darmi sull'uso alimentare e/o curativo delle ALGHE e come riconoscerle e usarle? Beh una sola cosa GRAZIE e BUON VENTO. Simone

Simone
4 mesi fa

Ciao Giuseppe. Se non erro la bandiera polacca è una novità per la nuova avventura africana, Maruzza l'hai portata in giro per il Mediterraneo anche prima, come natante ? COME SI FA???

Mik
4 mesi fa

Come hai navigato e fatto dogana senza immatricolazione? Che bandiera battevi? Che storia è la polaccata? Pure Slocum dovette risolvere un problema simile. Al micro cat di 6 MT avevo fatto burdo libero di 55 cm e comp rina per immatricolare entro 5 anni. Esistono piccole barche che in passato erano immatricolate, ma disi mai visti immatricolati sebbene reso inaffondabile la discreta rigidità alla tela lasci margine per navigazioni almeno mediterranee nonostante timone appeso compensata che non amo per alto mare

simone
4 mesi fa

Ciao Giuseppe, con i miei colleghi stiamo seguendo con interesse la tua avventura. Se passi da firenze saremmo felici di invitarti per una pizza!

Simone
3 mesi fa

Ciao Giuseppe, perché non rendi visibili le tue risposte ai commenti nel blog? Così potrebbero giovarsene tutti quelli che ti seguono qui

Mauro
3 mesi fa

Giuseppe seguo con vero piacere i tuoi viaggi e le tue avventure.
Perché non vieni al Marina del sole Cagliari dove ho una piccola barchetta

giorgio
2 mesi fa

ciao Giuseppe, se non ne hai già parlato mi fai una descrizione della tua linea solita di ancoraggio ? Quale ancora preferisci ?